La prossima settimana non sarà avara di notizie per gli aficionados della Coppa America di vela. Lo scenario è che il giudice Herman Cahn dell'alta corte di New York potrebbe pronunciarsi sulla data dell'evento: ottobre 2008 come vogliono gli statunitensi di Bmw-Oracle, oppure ottobre 2009 come auspicano gli svizzeri di Alinghi. Nel caso decidesse in favore del team di Ernesto Bertarelli, inizierebbero mesi di regolare preparazione, costruzione, messa a punto e allenamenti sui giganteschi trimarani scelti dalla squadra di Larry Ellison per il Match della 33ma America's Cup. Se, invece, il giudice stabilisse che le regate si terranno in fretta e furia dopo l'estate, Alinghi si appellerebbe sicuramente, allungando ancora la vicenda legale. In ogni caso, se non arrivasse un pronunciamento del giudice entro il 18 aprile, Alinghi si appellerebbe comunque, in via cautelativa. Gli statunitensi, dal canto loro, sono reduci da due settimane di allenamenti sul trimarano "Groupama 2" di Franck Cammas a Lorient, in Bretagna. Mentre va avanti la costruzione del loro multiscafo negli Stati Uniti (le regole dell'America's Cup prescrivono che le barche vengano fatte nel Paese dello yacht club a cui il team afferisce) ad Anacortes, una cittadina a 160 chilometri da Seattle. Ernesto Bertarelli, invece, è stato impegnato nei giorni scorsi in colloqui con le autorità spagnole sul tema se tenere o meno la competizione a Valencia. La scelta della località spetta infatti al defender. Se il match si dovesse tenere nel 2009 la scelta in favore della città spagnola è scontata e l'accordo è a buon punto di definizione. Se invece il giudice Usa dovesse forzare Alinghi a regatare nel 2008, nonostante i ricorsi, allora la location diventa un punto interrogativo: come meccanismo di protezione gli svizzeri potrebbero scegliere un luogo a sorpresa. O, addirittura, fare un gesto eclatante: non presentarsi in acqua per protesta.
lunedì 14 aprile 2008
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