venerdì 12 ottobre 2007

America's Cup


Mascalzone Latino vs. Alinghi


Con il deposito di questo atto Mascalzone Latino chiede alla corte di esercitare la sua giurisdizione garantendo che la Coppa preservi i suoi elementi caratteristici e storici, onde evitare un abuso di potere da parte del Detentore/ Trustee. Il team chiede regolamenti che rispettino il Deed of Gift e i principi di sportività.Un protocollo elaborato insieme a GGYC è in preparazione e verrà sottoposto agli altri Challenger. Basta solo che Alinghi sia disponibile a discutere.“Il Protocollo ha essenzialmente eliminato il ruolo del “Challenger”, contravvenendo ai principi sanciti dal Deed of Gift che istituisce l’America’s Cup quale “a perpertual Challenge Cup”. Le norme del Protocollo contestate –precisa l’avv. Alessandra Pandarese, legale del team e Presidente della Challenger Commission della XXXII America’s Cup- riguardano il potere discrezionale del Defender che, tramite America’s Cup Management (“ACM”), può decidere l’accesso dei challenger all’evento e la loro eventuale squalifica; l’ “unilaterale” potere di ACM di nominare il Race Committee, il comitato di stazza, i giudici di regata, ed ogni altro ufficiale dell’evento; il potere unilaterale di ACM di stabile le regole della coppa, incluse le regole di stazza; la soppressione dell’organismo rappresentativo dei challenger e la totale mancanza di coinvolgimento nel processo decisionale da parte dei challenger.”Queste le motivazioni che hanno convinto Vincenzo Onorato a questo ulteriore intervento:

a) Sul deposito dell’ “amicus brief”. “GGYC/Oracle non è l’unico team che contesta il protocollo -sottolinea Onorato- e crediamo di aver espresso l’opinione della comunità della vela che è interessata a questo evento e che vuole mantenerlo competitivo e non predeterminato a favore del Defender.”

b) Sulle ragioni della causa tra SNG e GGYC e la situazione conflittuale della Coppa. ”La situazione conflittuale è stata determinata dal contenuto del Protocollo e la causa è stata promossa da Oracle sostanzialmente per impugnare il documento (protocollo) sottoscritto tra il Defender e il Challenger of Record Club Nautico Espanol de Vela.Se il Protocollo non avesse stravolto la struttura dell’evento e totalmente cancellato il ruolo dei Challenger dalla XXXIII AC, probabilmente saremmo già tutti a Valencia. Dovreste domandare a Ernesto Bertarelli -che ha più volte dichiarato che la XXXII edizione della Coppa sia stata la migliore di sempre-, perchè ha riscritto totalmente le regole ? Non sarebbe stato più produttivo cercare migliorare il precedente testo, magari con l’effettivo concorso dei challenger ? ”

c) Sul possibile rinvio della Coppa. “Probabilmente sarà inevitabile un rinvio. Tuttavia ci risulta che ACM non abbia nemmeno consultato i challenger già iscritti prima di inviare il suo comunicato. ACM continua a commettere un errore di fondo: si comporta come se fosse un organismo quale FIA, CIO ecc. Per la peculiarità dall’America’s Cup, ACM è emanazione del Detentore del trofeo, quindi il potere non può e non deve essere assoluto perché non è indipendente, ma strettamente legato a Bertarelli. Nella sostanza speriamo che l’orientamento espresso nel comunicato significhi che finalmente SNG abbia provato a rivedere tutte le questioni contestate.”

d) “se” Mascalzone Latino parteciperà alla prossima Coppa. “Vogliamo partecipare -afferma Onorato- ed è per questo che stiamo intervenendo per cercare di migliorare il contesto regolamentare.”

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