sabato 24 novembre 2007

Alinghi

Bertarelli risponde ad Oracle e descrive gli americani come "persone prive di etica sportiva". Il dualismo con il grande ex Russel Coutts appare ormai come la reale motivazione dell'intransigenza che ha portato al rinvio della 33a edizione dell'America's Cup

Ernesto Bertarelli non ci sta. Accusato dal portavoce di Oracle Tom Ehman di essere la causa dello slittamento dell'America's Cup dal 2009 al 2011, il patron di Alinghi ha risposto per le rime ai colleghi americani.
"Abbiamo lavorato giorno e notte con i challengers per giungere ad un accordo ed elaborare la stazza ed i regolamenti necessari in vista della Coppa nel 2009 - ha detto Bertarelli - tutti finalmente erano d'accordo tranne BMW Oracle che non ha smesso di criticarci e di rimettere in causa il nostro progetto, malgrado le numerose concessioni che avevamo fatto". Il proprietario del sindacato del defender svizzero non ha mezze misure e attacca il suo ex skipper Russel Coutts. Tra i due c'è una ruggine vecchia di qualche anno: Bertarelli, infatti, litigò con il velista neozelandese dopo il successo nell'America's Cup del 2003 cacciandolo dal team di Alinghi. "Non c'è alcuna etica sportiva in queste persone. Mi sono spinto fino al massimo per provare a farli capitolare, ma quel che gli americani proponevano era inaccettabile. C'è solo sapore di rivincita in Russel Coutts. Oggi mi rendo conto che non c'è via d'uscita: Oracle vuole tutto perché Larry Ellison non può accettare di perdere il trofeo una terza volta".
Difficile dire chi abbia ragione in questa disputa senza fine, ma un verdetto arriverà: sarà quello della Corte Suprema di New York, cui è stato sottoposto il caso. Ne seguiranno ulteriori polemiche, ma ormai ci stiamo tristemente abituando.

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