giovedì 14 febbraio 2008

La Parola a Sarno

Ac 90: Quando regateremo?
Il 31 ottobre 2007 sono state rese pubbliche le Regole di Competizione che conformano finalmente le date degli eventi della 33^ America’s Cup.Sono state anche rese pubbliche le regole di stazza della nuova barca che si utilizzerà nel 2009. Tom Schnackenberg, lavorando con i rappresentanti degli sfidanti tra i queli l’ing.Nicola Sironi, consulente del Team Shosholoza, è riuscito a soddisfare tutti e a pubblicare le nuove regole leggermente in anticipo sui 18 mesi prima dell’inizio del Round Robbin 1. Le nuove regole sono semplicissime, bisogna rispettare pochi parametri: lunghezza scafo di 90 piedi, il pescaggio di massimo 6,5m e il peso di 23 tonnellate. Le barche non avranno tangone ma bompresso di 5-6m. Il resto è a libera scelta, tutto da inventare, tentare, scoprire. Con una superficie velica superiore al 50% circa a quella delle barche precedenti gli amanti della vela e gli sportivi in generale assisteranno ad uno spettacolo unico mai visto prima. Il mio nuovo architetto, Alex Simons, è entusiasta di questa nuova classe, come lo è il mio ex disegnatore capo, ora è passato con i tedeschi che lo pagano di più. Ambedue pensano che il cambio di dislocamento da 25 ton proposto inizialmente alle 23 voluto dagli sfidanti, abbia ridotto quasi a zero l’eventuale vantaggio tecnico di Alinghi nel caso avessero già iniziato studi e prove in vasca. La pensano allo stesso modo anche gli inglesi, gli spagnoli e soprattutto i neozelandesi che proprio sprovveduti non sono. Non la pensa così Sua Altezza Russel Coutts, uno dei più grandi velisti di tutti i tempi e progettista navale. Alessandra Pandarese, l’avvocato di Mascalzone Latino, gli da una mano contribuendo a generare confusione e alla fine penso che ben pochi abbiano capito cosa sta succedendo.In un momento in cui la vela ha raggiunto la massima popolarità in termini di sportività e di spettacolo, la si riempie di avvocati, tribunali, sospetti, interpretazioni, si grida all’imbroglio. Probabilmente qualcuno non accetta l’umiliante sconfitta subita in regata. Allora invece di rimboccarsi le maniche, vedere dove ha sbagliato e ricominciare, preferisce, siccome ha tanti soldi, di cercare di fare una regata a due, magari in catamarano servendosi del tribunale di New York. Probabilmente qualcun altro deve giustificare i 20 milioni d’ingaggio ricevuti per essere il nuovo capo del team e allora continua a portarla per le lunghe rifiutando il dialogo anche quando noi tutti sfidanti gli abbiamo portato su un piatto d’argento i cambiamenti da lui stesso richiesti. Nel frattempo noi team piccoli siamo stati fermi per tre mesi senza aver la possibilità di presentare a un probabile sponsor un calendario, la certezza di un’evento dove si intende acquistare visibilità pagando cifre non indifferenti. Tutti hanno lo stesso problema e tutti hanno subito lo stesso danno. Grazie signor Ellison, avete fatto già troppi danni. Noi vogliamo regatare, lasciatecelo fare in pace.
Salvatore Sarno

…E meno male che molti vedono Ellison come quello che cerca di aggiustare il giocattolo ormai rotto da Alinghi….

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