Dopo Oracle, anche Team New Zealand cita in giudizio il detentore della coppa. I neozelandesi chiederanno ai giudici un risarcimento milionario per il probabile slittamento della manifestazione al 2011. Gli svizzeri: "Azione legale priva di fondamento"
ROMA – L'America's cup è sempre più nella bufera e il suo destino continua a essere legato alle decisioni dei tribunali. Dopo Oracle anche Team New Zealand ha deciso di citare in giudizio Alinghi. Il patron Grant Dalton ha spiegato che il sindacato neozelandese chiederà ai giudici americani di condannare il team detentore della Coppa America a un mega-risarcimento di "decine di milioni di euro" per il rinvio della manifestazione, che si potrebbe tenere con la formula classica nel 2011.
"Una prima azione di giustizia è stata avviata davanti alla Corte Suprema dello Stato di New York, chiedendo danni e interessi per la rottura dell'accordo concluso al momento in cui i 'kiwi' si erano impegnati per la 33a edizione della coppa prevista nel 2009 a Valencia", si legge in un comunicato diramato da Team New Zealand. I neozelandesi non hanno precisato l'ammontare dei danni reclamati, ma Dalton ha dichiarato che sarebbero pari a "decine di milioni di euro". La decisione dei 'kiwi' nasce dalla forte probabilità che la manifestazione, nella sua forma tradizionale, non abbia luogo prima del 2011.
"Apprendiamo con amarezza la notizia dell'azione legale di New Zealand - ha commentato il team svizzero -. Queste azioni sono infondate e verranno contrastare in modo vigoroso. Condividiamo la frustrazione di tutta la comunità velica per i ritardi che condizionano l'America's Cup ma Alinghi è intenzionata a difendere la propria posizione e a tutelare l'integrità della manifestazione. Ci auguriamo che la vicenda giudiziaria si concluda rapidamente, vogliamo tornare in acqua il più presto possibile".
La causa intentata da New Zealand è comunque l'ultima delle preoccupazione per il boss di Alinghi, Ernesto Bertarelli. Il defender svizzero è ancora impegnato nella querelle legale con Oracle. Il sindacato americano aveva presentato un ricorso, sempre davanti alla Corte Suprema di New York, contestando il regolamento perché troppo favorevole ad Alinghi. Il tribunale ha dato ragione a Oracle, attribuendogli lo status di "primo degli sfidanti". Ora Alinghi ha fatto a sua volta ricorso ma il rischio è che la 33a America's cup sia decisa da un duello in catamarano proposto da Oracle per il 2008.
Kataweb
giovedì 6 marzo 2008
Anche i Kiwi contro Alinghi
Pubblicato da liche alle 22:38
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