lunedì 31 dicembre 2007

Buon Anno

Tanti auguri di Buon Anno a tutti!!!

venerdì 28 dicembre 2007

America's Cup: ricorso di Alinghi

Roma, 28 dic. (Apcom) - Prosegue la telenovela giudiziaria nell'ambito della Coppa America di Vela. Alinghi, il detentore del trofeo nonché organizzatore della prossima 33ma edizione, ha depositato ieri due ricorsi all'Alta corte di New York la quale, in una precedente sentenza, aveva invalidato la posizione del team spagnolo "Desafio" come "Challenger of Record", ovvero "primo degli sfidanti" sostituendolo con il team Usa Bmw-Oracle.
Il primo ricorso è relativo a questo argomento; in particolare, gli avvocati della Società nautica di Ginevra sostengono che non è venuto meno il requisito regolamentare dell'organizzazione di almeno una regata annuale da parte del club cui il team spagnolo afferisce.
Il secondo, più fondato e rilevante, riguarda invece la sfida lanciata sulla base del "Deed of Gift" (l'Atto di donazione, che stabilisce alcune delle regole base della competizione velica, ndr.) dagli statunitensi, e cioè una disfida a due su enormi catamarani. Per gli avvocati di Alinghi una tale regata non sarebbe conforme alle "leggi" che regolano l'America's Cup in quanto Bmw-Oracle non ha fornito sufficienti informazioni in merito al tipo di imbarcazione.
Il "certificato" di questa ipotetica barca non sarebbe insomma abbastanza chiaro da consentire una regata "fair". Sottolineano i legali di Alinghi che il documento pubblicato dal Golden Gate Yacht Club (cioè Bmw-Oracle) descrive uno yacht a chiglia (dislocante) "che è per definizione un monoscafo" mentre fornisce delle misure di 90 piedi per 90, che sono le misure di un catamarano.
Il prossimo appuntamento ufficiale dei due contendenti di fronte al giudice di New York è fissato per il 14 gennaio. Mentre la comunità velica internazionale sta a guardare e vede allungarsi i tempi della 33ma edizione dell'America's Cup.
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martedì 25 dicembre 2007

Buon Natale


Buon Natale a tutti!!!!

domenica 16 dicembre 2007

Milan Campione del Mondo


Il Milan a Yokohama batte per 4-2 il Boca Juniors con due reti di Inzaghi, una di Nesta e Kakà

venerdì 14 dicembre 2007

Il 14 gennaio udienza finale

New York, Stati Uniti- Il giudice della Corte Suprema di New York Hermann Cahn ha fissato nel prossimo 14 gennaio la data dell'udienza per comunicare il contenuto della sentenza sul caso Alinghi/Oracle, come noto deciso con l'assegnazione a Oracle del ruolo di challenger of record in base al dettato del Deed of Gift. Le due parti sono state convocate per quella data. Il Giudice valuterà le mozioni delle parti, con Oracle che ha richiesto di poter disputare la XXXIII Coppa America "da Deed of Gift", ovvero con i multiscafi, nell'ottobre del 2008 a Valencia.Se non interverranno accordi dell'ultimo momento tra i due litiganti, a questo punto decisamente improbabili, il giudice Cahn non avrà altra scelta che fissare la data per la sfida "da Deed of Gift", quella lanciata lo scorso 12 luglio da Bmw Oracle "con un multiscafo di 90 piedi". Ad Alinghi resterà la scelta del luogo dove disputare l'evento.Occorre tener presente che la regata, secondo il dettato del Deed of Gift, non potrà comunque svolgersi prima di 10 mesi dall'udienza del 14 gennaio, non prima quindi del 14 ottobre 2008. Alinghi ha 30 giorni di tempo per appellarsi, il che comporta che si potrebbe arrivare alla metà di febbraio e poi attendere il tempo dell'appello. Il che facilmente porta a supporre che la Coppa nell'autunno 2008, se Alinghi continuerà a decidere per la linea del muro contro muro, non sarà possibile e si potrebbe arrivare al 2009 o addirittura più in là in caso di controappelli.Secondo le ultime informazioni, l'ipotesi dell'appello comincerebbe ad essere presa in seria considerazione all'interno di Alinghi. Ernesto Bertarelli ha anche deciso di cambiare studio legale di riferimento. L'udienza del 14 gennaio sarà gestita dallo studio Simpson Thacher Bartlett LLP.Russell Coutts, raggiunto a Dubai dove si trova con i suoi RC44, rispondendo a una domanda della Reuters, ha detto di "aver urgente bisogno di una risposta adesso, bisogna sapere se ci sarà o no una Coppa a Valencia nel 2009".

mercoledì 12 dicembre 2007

Per Oracle a Valencia (1-3-5 ottobre 2008) anche la sfida dei multiscafi

Valencia, Spagna- La Coppa a Valencia anche nel caso di una sfida con i multiscafi. Nell'ottobre del 2008, precisamente nei giorni 1, 3 e 5, si disputerebbe quindi la XXXIII Coppa America secondo il dettato del Deed of Gift. Questo, almeno, secondo il volere di Larry Ellison e di Bmw Oracle Racing. Il defender Alinghi, invece, vorrebbe posticipare il tutto al luglio 2009. Lo annuncia oggi Tom Ehman, portavoce di Bmw Oracle, in un'agenzia Europa Press subito ripresa nel tardo pomeriggio on line dal quotidiano di Valencia, Las Provincias. La mossa di Oracle rientra chiaramente nel piano di rafforzamento dei legami con Valencia, già iniziato con le dichiarazioni che, anche in caso di vittoria americana nella XXXIII Coppa, la XXXIV si disputerebbe comunque in Spagna e non a San Francisco.Secondo Las Provincias Oracle ha fatto conoscere la sua volontà al giudice di NewYork Herman Cahn che a giorni pubblicherà la sentenza sulla causa Oracle/Alinghi. In ogni caso, la sfida tra i due multimiliardari non potrà avvenire prima di 10 mesi dalla sentenza.Secondo il portavoce di Oracle, il giudice Cahn potrebbe sposare la tesi diValencia 2008 e dettare quindi una sfida per le date 1-3-5 ottobre, anche se ha sottolineato che Alinghi ha sei mesi di tempo per comunicare la sede, quindi l'annuncio definito potrebbe avvenire anche non prima dell'aprile 2008.Sicuro, invece, è il formato della sfida ipotetica, che è regolamentato nei dettagli dal Deed of Gift. Saranno disputate 3 prove, come già si fece nel 1988 tra la big boat di Michael Fay e il catamarano di Dennis Conner, con la Coppa assegnata al team che per primo se ne aggiudichi due.La prima e la terza prova saranno un bastone bolina-poppa (un lato controvento e uno a favore di vento) per un totale di 40 miglia. La seconda sarà un triangolo equilatero di 13 miglia per lato, per un totale di 39 miglia. Il tempo massimo per ogni prova sarà di 7 ore.Per quanto riguarda le imbarcazioni Bmw Oracle dovrà utilizzarne una di 90 piedi (27.5 m) di lunghezza e altrettanti di larghezza, ragione per la quale negli ultimi giorni si è parlato molto di un trimarano che appunto, fornirebbe le migliori garanzie di velocità con tale larghezza. Alinghi avrà la possibilità di costruire un multiscafo tra i 40 piedi (12 m) e gli 80 piedi (24 m).L'annuncio di Oracle è un'ulteriore prova delle difficoltà nel raggiungere un accordo, anche se esiste ancora una remota possibilità che i due litiganti, Larry Ellison ed Ernesto Bertarelli, negozino fino a raggiungere un accordo che consenta di disputare una Coppa convenzionale con gli altri sfidanti.Negli ultimi giorni da Valencia è trapelata anche la notizia che Patrizio Bertelli, patròn di Luna Rossa, avrebbe sospeso in attesa degli eventi la vendita della base di Luna Rossa a Valencia al sindacato inglese Team Origin.
www.lasprovincias.es

giovedì 6 dicembre 2007

Coppa America

Il trofeo velico nell'incertezza. Dopo il successo di Alinghi, solo cause e litigi: per l'anno prossimo si profila una sfida a due tra gli americani di Oracle e i detentori. Poi si tornerebbe al classico nel 2011 con nuove barche.

MILANO, 6 dicembre 2007 - Ernesto Bertarelli è un uomo di successo: negli affari e nella vela dove, da debuttante (nel 2003), ha conquistato il trofeo più antico del mondo. È stato anche il primo europeo a difenderlo nel 2007, ma anche il suo fluido magico è finito aspirato dalla coppa America. I coriandoli rossi che svolazzavano sulla vittoria di Alinghi il 3 luglio, dopo il 5-2 su Team New Zealand, si sono trasformati in altrettante (quasi) cause in tribunale o lettere di protesta. L’evento velico più ambito — che solo pochi mesi fa ha generato diversi milioni di euro di utili (divisi fra svizzeri e sfidanti) — adesso va alla deriva, fra litigi e ripicche, poca vela e molti tribunali.

FESTA FINITA - Cercando di riassumere: il giudice dell’Alta corte di New York, dopo aver inutilmente tentato di far accordare le parti, ha offerto due scenari possibili, a seguito di una causa intentata dagli americani di Larry Ellison: Coppa nel 2009 o, in alternativa, una sfida a bordo di multiscafi già l’anno prossimo, fra Alinghi e appunto il sindacato americano. Questa ipotesi non può essere sposata da nessuno come la migliore, almeno ufficialmente, ma allo stato dei fatti è la più probabile. Da una parte Alinghi non ha interesse a forzare la mano per avere una Coppa comunque ristretta (i consorzi iscritti sono 7) e con pochi sponsor. Da parte loro gli americani guidati da Russell Coutts — guarda un po’ il neozelandese che aveva trasferito la Coppa in Svizzera — hanno già fatto sapere che anche se dovessero vincere l’insolita sfida fra mostri marini, per la edizione successiva (nel 2011), gareggerebbero comunque a Valencia, rinunciando alla possibilità di traslocarla a San Francisco, sede naturale visto che corrono per il Golden Gate Yc. E gli altri sfidanti? Continuano (continuerebbero) a lavorare sulle barche che verrebbero introdotte (Ac90, acronimo di America’s Cup, il 90 sta per i piedi della lunghezza, circa 27 metri), ovviamente condividendo poco del pasticcio che si è creato.

LUNA ROSSA - Ma proprio questa pausa di riflessione imposta da cause in tribunale e "questioni di principio" potrebbe convincere Patrizio Bertelli a cambiare idea. In agosto aveva detto: America’s Cup addio, adesso invece ha confermato la base che aveva presso lo yacht di Valencia, ha bloccato la vendita delle vecchie Luna Rossa e ha fermato lo sgombero della base progettata da Renzo Piano. L’altra sera, poi, era fra i 9 consorzi rappresentati all’ennesima riunione dei possibili-probabili consorzi. Non è come lanciare una nuova sfida, ma è già molto per chi — anche poco tempo fa — aveva ribadito di aver chiuso il discorso Coppa. D’altra parte anche Mascalzone Latino (con Vincenzo Onorato) aveva deciso di lanciare la sfida (anche se per ora non è stata accettata) qualche settimana fa, visto che lo scenario si presentava diverso da quello prospettato da Alinghi il giorno dopo il successo sui neozelandesi.

FOLLIA - Insomma in tutto questo c’è un po’ follia: senza voler trovare colpevoli o santi. Chi corre la Coppa, in una maniera o nell’altra finisce in un territorio che ha poco a che fare con la logica. E non è solo questione di soldi — anche se ne corrono tanti —: così quello che era un giardino in cui tutti volevano giocare, con milioni di spettatori, adesso assomiglia all’orto fra le erbacce dietro casa. Aveva senso?
Gian Luca Pasini

La proposta di Oracle

Valencia, Spagna, 6 dicembre- Il Golden Gate Yacht Club ha diffuso ieri la proposta finale che Russell Coutts, skipper di Bmw Oracle, ha inviato al suo omologo di Alinghi, Brad Butterworth il 4 dicembre. Nel testo sono elencati i punti che Oracle, dopo l'esito per lui favorevole della sentenza del giudice Kahn, ritiene indispensabili per procedere con una sfida convenzionale a Valencia nel 2009. Coutts scrive testualmente che "tale proposta è rivolta a far si che l'evento possa procedere nei tempi corretti (Valencia 2009 con gli Ac90, Ndr)".
Oracle, in breve, propone che il protocollo della XXXIII CA sia emendato su una serie di 12 punti che possono essere sinteticamente riassunti come segue:
- gli emendamenti alle regole di classi sono possibili solo su consenso unanime degli sfidanti.
-La Giuria deve essere composta da 3 membri e l'Arbitration Panel da 5, di cui 2 nomina defender, 2 nomima challenger of record (a questo punto Oracle, Ndr) e 1 nominato dai 4 già scelti.
- Le regate disputate da Alinghi nelle semifinali della selezione non porteranno punti, in caso di vittoria, agli sfidanti ma solo diritto a stazzare vele addizionali.
- Fair competition, ovvero regole di sportività.
-Nomina di un direttore di regata con ampi poteri da parte del defendere del CoR (nella XXXII CA fu l'ottimo Peter Reggio, Ndr)
- La deadline per le iscrizioni è spostata al 15 marzo 2008.
- La XXXIII CA si svolgerà a Valencia nel 2009.
-Dal 1 marzo al 30 aprile 2009 defender e sfidanti saranno liberi diusare le loro eventuali due barche, a patto che su ognuna di esse sia imbarcato un numero massimo di 13 velisti (ciò per rimanere fedeli alla limitazione dei costi, Ndr).
- 5 giorni prima del XXXIII AC match, dichiarazione delle barche che saranno usate.
-Il formato e le date delle previste Practice Race saranno scelte da ACM, dopo consultazione con la Commissione degli sfidanti, e pubblicate il 15 gennaio 2008. Date e formato potranno essere modificate da ACM con il consenso degli sfidanti.
La lettera si conclude con un invito a far presto e a negoziare in fretta punti su cui Alinghi non è in accordo. Questa la significativa conclusione di Coutts:"Ci stiamo avvicinando a un punto in cui dobbiamo sapere che tipo di regata dovremo fare. E' semplicemente impossibile cercare di essere preparati sia per una sfida convenzionale (leggi Ac90, Ndr) sia per una sfida da Deed of Gift (leggi catamarani di 90 piedi; Ndr). In base a tutto questo, richiediamo che voi indichiate il più presto possibile se accettate o meno tali proposte".

mercoledì 5 dicembre 2007

Patrizio Bertelli

«Io, Bertelli, e la mia Luna tramontata troppo in fretta»«Bertarelli è un dittatore. A sapere che finiva così...»
MILANO - Un bello scherzo: prima dicono che la Coppa America si fa nel 2009 e lei, arrabbiato, chiude baracca e burattini. Poi con la rissa Oracle-Alinghi tutto sembra spostato al 2010 o 2011. Allora, pronto a tornare in gioco? Patrizio Bertelli, storico patron di Luna Rossa, della barca cioè che in certi frangenti genere «Master & Commander» ha trasformato gli italiani in un popolo di naviganti televisivi, lancia un' occhiata piratesca. Tre edizioni in curriculum, una Vuitton Cup eroicamente vinta (Auckland 2000) contro Cayard, una malinconicamente persa (Valencia 2007) contro i kiwi, una passione grande così: il tasto suona delicato. «Chiaro - conviene - che se le premesse fossero state queste, a luglio non saremmo usciti così drasticamente dalla competizione. Credevamo che due anni non sarebbero stati sufficienti per riorganizzarci e presentarci per vincere. Ora, invece, c' è questo voltafaccia...». Roba da mangiarsi le mani? «Spiace moltissimo però con i ' ' se' ' e con i ' ' ma' ' , anche nello sport, non si va da nessuna parte. Purtroppo lo scenario ha preso altre direzioni. Si vede che doveva finire così». Non ha pensato nemmeno per un momento di armare la quarta Luna Rossa? «Con il cuore, ma non con la testa. La squadra è stata sciolta, hanno quasi tutti trovato sistemazione. Va bene che qualcosa andava cambiato, ma ricominciare da zero è troppo». È vero che teneva già in pugno Russell Coutts, il numero uno dei timonieri? «L' avevo incontrato, eccome. Però a mercato aperto è normale parlare con un sacco di gente. I contratti firmati sono un' altra cosa. Ma il nodo stava in quel 2009, incompatibile con i nostri progetti». È vero che le banche per l' imminente collocamento in Borsa di Prada le hanno consigliato di stare su terraferma? «Mi vien da ridere. Le banche sono rimaste con l' amaro in bocca. La Coppa America è un' occasione forte per l' immagine. Non a caso a Valencia con Telecom-Tim in barca avevamo anche il logo di Banca Intesa-San Paolo. Ma noi non siamo decoubertiniani». Partecipare per partecipare non l' appassiona. «Confermo. E per il gap con la barca svizzera servivano soldi, ma pure tempo e ricerca». Il dominio non soltanto tecnico dei campioni di Alinghi ha sfalsato il gioco? «Be' , la gestione di Bertarelli è chiaramente un po' dittatoriale, gli sfidanti sono lì nell' angolo, in sofferenza. Però questo è il vantaggio del defender, non si può chiedergli che rinunci ai suoi diritti». Se fosse il giudice che deve esprimersi sulla querelle fra Alinghi e Oracle? «Non ho dubbi: che si sfidino su un catamarano all' ultimo sangue. Chi vince fa le regole, decide dove e quando si fa la prossima Coppa America. Sarebbe un grande spettacolo e farebbe bene a tutti prendersi una pausa di riflessione». Ma lei rialzerà o no la saracinesca? Si sbilanci. «Le saracinesche si alzano e abbassano. Io so che per adesso la nostra è chiusa». Ipotesi De Angelis skipper di Mascalzone Latino: una coltellata al cuore? «La Coppa America è per professionisti, non per romantici. E poi le nostre strade si erano già divise. A prescindere».
Paracchini Gian Luigi-(24 novembre, 2007) - Corriere della Sera

sabato 1 dicembre 2007

Parola a Brad Butterworth

Lo skipper di Alinghi, Brad Butterworth, parla dopo la decisione del giudice Cahn che ieri ha decretato la non validità del CNEV come Challenger of Record. Il team sta ora analizzando attentamente la sentenza e, nello stesso tempo, valuta le diverse opzioni previste dal Deed of Gift…

Qual’è stata la tua reazione ieri alla decisione del giudice che ha decretato l’invalidità del CNEV come Challenger of Record?
BB: E’ una sentenza legale e come tale va rispettata. Certo c’è un pò di delusione perchè cinque mesi di lavoro e d’impegno sono stati praticamente azzerati, così come tutto il lavoro sulla nuova regola di classe eccetera,eccetera. Non sono sicuro ora di quello che succederà ora.
Quali saranno i prossimi passi del team ora?
BB: Il prossimo passo sarà quello di capire quale sarà la cosa più corretta da fare per riportare la Coppa sulla giusta rotta. Questo comporterà un minimo di tempo e di lavoro per pensare a quello che può essere il miglior scenario possibile.
Puoi dirci se questo accadrà prima di Natale o direttamente con il nuovo anno?
BB: Credo che, per questo genere di cose, sia necessario del tempo. All’inizio pensavamo di navigare con le nuove barche all’inizio del 2009 e di cominciare a regatare con i nuovi challenger. Ora è difficile dire cosa succederà. Sicuramente io sono ancora fiducioso di poter regatare contro Oracle e gli altri team con le nuove barche da 90 piedi.
Qual è stata la reazione di Bertarelli a tutto ciò?
BB: Ovviamente è dispiaciuto come tutti noi, soprattutto dopo il successo dell’ultima campagna di Alinghi e di tutto l’evento. Comincia ad essere difficile riuscire a ripetere un’esperienza come quella. Credo che per la maggior parte il suo disappunto sia comunque legato, come per tutti noi peraltro, al fatto di aver dovuto gettare al vento tanto lavoro già fatto e pronto.
Come sarà BOR in veste di Challenger of Record nella 33° edizione, considerando la precedente esperienza già vissuta con loro nella 32° edizione?
BB: L’altra volta è stato necessario un anno per preparare l’evento con loro nei panni di Challenger of Record, così credo che possa facilmente ripetersi lo stesso scenario. Speriamo di riuscire a combinare qualcosa di positivo molto prima. La scorsa volta fu davvero difficile, loro non hanno mai alzato le mani fino a quando non abbiamo vinto, così non sono davvero in grado di fare previsioni.
Tu hai vinto l’America’s Cup quattro volte. In che modo tutto quanto è successo ha influenzato la tua passione per questo sport?
BB: I procedimenti legali non hanno senso a mio avviso. Penso che abbiamo tutti perso molto tempo e anche questo non ha senso. La mia speranza è sempre quella di regatare, ma non so davvero ancora dire che cosa succederà.
Tutto questo è successo da quando la Coppa è arrivata in Europa. Qual è la tua personale opinione sulla cattiva pubblicità che ne deriva e sull’impatto che tutto questo ha su quanto di buono è già stato fatto?
BB: Certo non è stata una bella fine. L’ultima coppa è stata un successo universalmente riconosciuto ed è stato importante che si sia tenuta in Europa. La Spagna poi ha svolto magnificamente la sua parte. Quanto è accaduto riporta la coppa indietro negli anni e questo ciclo ora è davvero difficile.
Che messaggio puoi offrire agli altri team, a tutti quelli che lavorano nell’America’s Cup e ai tuoi stessi compagni?
BB: Credo che siamo tutti in attesa di sviluppi, di vedere che cosa succederà. Ci sono due team molto forti che dovranno decidere il futuro della prossima edizione, dunque siamo in una fase di attesa, di osservazione senza possibilità di intervento da parte di molti.
Tu sei lo skipper del team, uno dei responsabili dell’azienda, il tattico e ora anche il capo negoziatore?
BB: Le mie capacità di negoziatore sono davanti agli occhi di tutti, dunque non sono proprio sicuro di essere un buon negoziatore!
Puoi anticiparci qualche cambiamento nei vertici in seguito a quanto accaduto, o qualche ricaduta?
BB: Credo che questo sia un momento difficile per la Coppa. Quello che è accaduto non rappresenta una bella conclusione. Gli sponsor così come ogni persona che è coinvolta hanno bisogno di un ritorno per il loro investimento che sia economico o meno e lo stesso vale per gli armatori. In passato abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con tutti loro e c’è sempre stata chiarezza. In questo momento non può essere così, quindi non è un buon momento.
Che cosa stai facendo a Valencia oggi?
BB: Sono venuto con Ernesto per incontrare le autorità e per far visita ai team che sono qui e che stanno lavorando, anche per capire come vanno le cose. Ci sono state delle cattive notizie, questo è sotto gli occhi di tutti, così abbiamo ritenuto opportuno venire qui per incontrare i vari elementi coinvolti per cercare una strategia comune per andare avanti.
Quali sono le tue sensazioni sul futuro?
BB: Difficile da dire. Vorrei vedere la classe AC90 nascere e crescere perché questo è stato uno dei nostri obiettivi in quanto riteniamo che la Coppa abbia bisogno di questo cambiamento. Per quanto riguarda il catamarano credo che sia un’ipotesi di difficile realizzazione.
Sei un buon velista da catamarano?
BB: Non proprio. L’ultima volta che mi è capitato di essere a bordo di un catamarano sul lago di Ginevra ho avuto una giornata piuttosto complicata con alcune collisioni, così non credo di essere molto bravo, anche se poi ho vinto.
Abbiamo però Luc Dubois, che si è classificato al quarto posto ai Mondiali di Classe A. Cosa mi dici di lui?
BB: Certo c’è lui, poi c’è Gran Simmer che potrebbe stare al timone o anche Pierre-Yves Jorand!
Seriamente, c’è qualcuno nel nostro team o anche negli altri che sappia davvero regatare sui multiscafi?
BB: Bene, se davvero dovesse realizzarsi l’ipotesi multiscafo, ci sono molti bravi consulenti che al momento non fanno parte del team, francesi o svizzeri che sono specialisti del settore. Si tratta di qualcosa di completamente differente. Sarebbe davvero un terribile scossone se questo accadesse.
Ma non è proprio questo che rende l’America’s Cup interessante? Quanti altri eventi sportivi producono un ritorno così elevato e tengono ancora la CNN con le telecamere puntate cinque mesi dopo la fine dell’evento?
BB: Possiamo dire che non c’è stata e non c’è monotonia, questo si, ma la causa legale per me rappresenta veramente qualcosa che non ha senso in assoluto. Sono davvero convinto che si tratti di un passo indietro compiuto, ripeto, rispetto al punto che si era raggiunto con la 32a edizione.
Stiamo sentendo in giro che gli altri team sembrano avere problemi nel reperire sponsor. Qual è la nostra situazione al momento?
BB: Credo che tutti coloro che ci hanno supportato in passato ci siano ancora vicini. Con alcuni di loro abbiamo rapporti da lungo tempo ormai. Ma come ho già detto, ognuno deve avere il suo ritorno e anche loro come chiunque altro devono pensare al loro business. Al momento anche se aspettano tutto dipenderà dalla strada che perderà l’evento. Ripeto che non sono ancora in grado di fare delle previsioni, il 2009 non è lontano e c’è ancora molto lavoro da fare. Nessuno davvero sa ancora cosa succederà.
Il risultato della sentenza modificherà in qualche modo i rapporti di Alnghi con gli altri team?
BB: Alinghi, in qualità di Defender, non ha mai avuto rapporti idilliaci con i challenger. Il loro obiettivo è quello di vincere l’America’s Cup. Solo quello ha importanza per loro. In definitiva non sono interessati più di tanto di partecipare ad un evento che sia eccezionale come è stato quello che si è concluso a luglio, anche se questo in parte li può aiutare con gli sponsor. Loro vogliono vincere e portare a casa, nel loro paese, la Coppa, per fare le stesse cose che ha fatto Alinghi. Dunque ci sono degli obiettivi opposti se vogliamo, direi addirittura contrastanti, sin dal primo giorno. Tutto questo non giova all’evento o al futuro della Coppa in termini di business. Staremo a vedere.